Chiara Ciullo, l’ingegnere che va in buca...con i piedi

08-03-2016 15:26 -

Fresca vincitrice della Coppa Toscana Individuale al femminile, si è imposta anche a San Miniato e corre per il titolo regionale.


Ha lasciato il segno anche a San Miniato, vincendo la 9° Tappa della Regions’ Cup Toscana nell’Assoluto Femminile. Il suo successo, purtroppo, non è servito a trascinare il Footgolf Shangay alla conquista della Coppa Toscana a Squadre; a Scarperia, invece, lei ha alzato il trofeo versione Individuale, arricchendo una bacheca personale sempre più prestigiosa. Stiamo parlando di Chiara Ciullo, campionessa italiana in carica in Fifg e protagonista sul piano regionale, dove corre per il titolo toscano di categoria. E’ ormai una fedelissima del footgolf, viene da Brindisi ma vive a Lucca e ha girato l’Italia per affinare tecnica e metodo in una disciplina che ha scoperto grazie al marito, suo compagno di avventure, e che l’ha conquistata in modo irreversibile. Per tutti questi buoni motivi, e per conoscerla meglio, abbiamo incontrato e fatto qualche domanda a Chiara.
A Scarperia hai conquistato il tuo ultimo titolo individuale, la Coppa Toscana Individuale 2016: che traguardo è stato per te? “È stata una bella vittoria, che era mancata lo scorso anno. Nella stagione passata arrivai seconda nella tappa dedicata alla Coppa Toscana. Purtroppo nelle gare locali non ci sono molte donne in gara, ma in quell´occasione ci fu un´altra pretendente e sfiorai il titolo. Sono contenta di aver vinto in un campo che mi piace molto, anche se il punteggio poteva essere migliore”.
Che tipo di gara è stata per te? “È stata una gara un po’ sottotono, caratterizzata dal campo pesante e da una condizione fisica non proprio brillante”.
Come sta andando la tua stagione? Che obiettivi hai? “Dopo la vittoria nel campionato nazionale Fifg dello scorso anno, quest´anno con mio marito, mio compagno di avventura, abbiamo deciso di dedicarci solo alle gare locali; quindi senza dubbio l´obiettivo è fare bene nel campionato toscano”.
Che effetto fa scendere in campo da campionessa italiana in carica? “Senza dubbio è un bel prestigio poter essere la campionessa in carica, anche se quest´anno sarebbe stato impossibile ripetersi. Le rivali adesso sono molte di più ed il livello si è alzato notevolmente”.
Qual è la giocatrice di footgolf più forte che hai incontrato finora? E quella che ti piacerebbe incontrare? “Sicuramente credo che Martina Quintarelli sia la giocatrice più forte con cui abbia giocato. Non ho ancora avuto il piacere di giocare, invece, con Alessandra Bianchi, un´altra giocatrice altrettanto brava, in grado di competere con i punteggi dei ‘maschietti’”.
Quando hai iniziato a giocare a footgolf? Cosa ti ha convinto a lanciarti in questa nuova disciplina? “La mia prima gara è stata a Quarrata nella primavera di due anni fa. Avevo assistito a diverse gare di mio marito ed è stato naturale per me voler provare, avendo avuto un lontano passato da calciatrice”.
Già, parlaci della tua carriera da calciatrice. “Ho giocato in serie C. Ho iniziato nel Brindisi, mia città di origine e ho concluso nel Vecchiano, squadra con cui ho disputato un campionato nella stagione 2001-02, dopo il mio trasferimento in Toscana. Gli impegni universitari, poi, mi hanno portato a decidere di smettere, ma ogni tanto mi concedo una partita con le mie vecchie compagne di squadra”.
Che futuro immagini per il footgolf in Italia? Perché pensi che sia uno sport bello anche per le donne? “Il footgolf in Italia è uno sport fortemente in ascesa e spero che presto possa essere sempre più conosciuto e diffuso anche come impianti disposti ad accoglierci. È uno sport che si fa all´aria aperta e coniuga tecnica e concentrazione. Sicuramente doti che non mancano alle donne; proprio per questo penso che sia uno sport per tutta la famiglia”.
E oltre al footgolf, cosa c’è nella tua vita? “Sono un ingegnere gestionale e mi occupo di consulenza nell´ingegneria di manutenzione. Da oltre un anno sto lavorando 2-3 giorni a settimana presso un cliente nella provincia di Siena; è un impegno che mi porta a fare tanti km. e stare molte ore al giorno fuori di casa, dove mi aspetta Anna, una delle tante mascotte del footgolf italiano, l´angioletto biondo che mi impegna per il resto della giornata in attesa del rientro del papà. Insomma giornate molto piene, uno dei motivi principali per cui quest´anno abbiamo deciso di dedicarci solo alle gare locali e tralasciare le lunghe trasferte”.